Prefazione
alberto siracusano, cinzia niolu
Cattedra di Psichiatria, Dipartimento di Medicina dei Sistemi,
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”



Il ricovero nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) rappresenta il luogo e il tempo di snodi dimensionali bio-psico-sociali che richiedono sempre più complesse e moderne modalità di intervento. Non più luogo di mero passaggio e di cura dell’acuzie nella storia del paziente tra il suo domicilio ed eventuali strutture di ricovero post-acuzie, sempre più si delinea il suo ruolo di crocevia tra queste diverse realtà, dal cui funzionamento molto dipenderà del futuro del paziente in termini di aderenza ai progetti terapeutici, riabilitazione, ricadute, cronicità.
La decisione di dedicare un numero di Noos al SPDC, e di centrarlo proprio su questa sua funzione di snodo tra realtà sanitarie diverse e spesso poco omogenee e collegate tra di loro, deriva dalla necessità di analizzare e fare chiarezza sugli unmet needs che questa realtà clinica ancora presenta, a distanza di 40 anni dalla sua istituzione. Alcuni elementi infatti sono tuttora molto differenti nella loro realizzazione a seconda della realtà territoriale in cui l’SPDC si trova. Tra queste differenze, ricordiamo le diverse piante organico, le diversità nell’applicazione della normativa sui trattamenti sanitari obbligatori (TSO), il diverso criterio di impegno e la diversa disponibilità, spesso non solo economica ma anche concettuale (o forse “preconcettuale”) all’impiego di formulazioni farmacologiche particolari, le problematiche legate al ricovero in acuzie dei pazienti minori, le diverse disponibilità, anche in questo caso spesso concettuali, e le difficoltà ad accogliere i pazienti nelle strutture post-acuzie.
Gli autori, clinici e ricercatori immersi nelle varie realtà territoriali ed universitarie, apportano il loro contributo personale che deriva non solo dalla diversa formazione di provenienza e dalle diverse realtà lavorative nelle quali operano, ciò che li unisce, ed è il motivo per cui abbiamo deciso di scrivere insieme questo numero, è lo sforzo di pensare unitariamente e con continuità al percorso del paziente psichiatrico in SPDC, prima durante e dopo il ricovero.
Il nostro auspicio è che a questa prima monografia ne seguano altre, sempre più centrate e specifiche e a partenza da tutti coloro che operano dentro e attorno al SPDC. Pensandolo sempre più come il luogo, fisico e mentale, dove il trattamento integrato farmacologico, psicoterapico e riabilitativo si inizia anche nelle situazioni più acute, a partire dal DEA ancora prima del ricovero, e da cui si diparte un percorso che non sia solo territoriale perché così la legge recita, ma perché noi operatori collaboriamo per rendere fertili e costruttive le nostre differenze a vantaggio del paziente.